Adolescenza

  • colloqui individuali

  • gruppi

pinocchio1Il lavoro in gruppo con adolescenti vuole essere uno spazio in cui un massimo di 6, 7 giovani dai 15 ai 18 anni si possono incontrare, in un clima informale, per confrontarsi, scontrarsi, perdersi e ritrovarsi intorno a temi che essi stessi propongono; il professionista funge da mediatore, da adulto disponibile all’ascolto, alla conoscenza di un mondo, che, per quanto pretenda di conoscere, non gli appartiene.

Ritengo, infatti, che gli “esperti” siano i ragazzi, con le mille risorse che hanno a disposizione ma che talvolta non osano giocare; l’adulto è un elemento che funge da contenitore, da riferimento, da supporto per favorire l’espressione delle qualità insite in ogni ragazzo.

Inizialmente è necessario un periodo di conoscenza in cui si possa creare fiducia, essendo quest’ultima la carta vincente per la buona riuscita del gruppo.

Gli strumenti utilizzati sono di tipo educativo e supportivo, con un approccio prevalentemente esperienziale in cui i tempi, le modalità e i contenuti siano del gruppo ma come risultato dell’espressione del singolo, nel rispetto dell’unicità e irripetibilità della persona.

Potrebbero essere previste anche esperienze “fuori porta”.

Ovviamente il rispetto per la privacy dei contenuti emersi è doverosa, tuttavia sono previsti colloqui di conoscenza con i genitori e magari, in accordo con i giovani, anche incontri intermedi e finali con gli stessi, singoli o di gruppo.

Il percorso potrebbe prevedere un ciclo di 8/10 incontri di 1,5 ore ciascuno.

Non ritengo opportuno proporre percorsi di crescita troppo strutturati perché, per il mio approccio, è indispensabile costruire “abiti su misura”, inoltre è il “qui ed ora” il luogo dell’opportunità.

POESIA DI UN ADOLESCENTE. …

L’adolescenza,
cos’è se non un periodo di vita,
così veloce e tanto impegnativo.
L’adolescenza è come il vuoto
che un trapezista deve affrontare per giungere al secondo trapezio
e ci riuscirà solo dandosi la giusta forza dal primo;
perché non avrà nessun punto di appoggio,
non è più al sicuro.
Ma una volta arrivato,
sarà orgoglioso di sé
perché saprà di esserci riuscito con le proprie forze.
E alla fine, forse, rimpiangerà anche l’emozione che ha provato nel vuoto
e si accorgerà che il momento più bello del suo spettacolo
è già passato.

Alessandro F.
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