Il Corpo del Sogno

1238847103_Francesca-Woodman---Untitled-Providence-Rhode-Island-1976-P059-WEBIl Corpo del Sogno

Il Corpo del Sogno si configura come una pratica di realizzazione interiore appartenente al vasto Corpus Metodologico della BTE (Biotransenergetica), che è una disciplina psico-spirituale di approccio olistico alla salute fondata negli anni 80 da Pier Luigi Lattuada, medico e psicoterapeuta esperto di bioenergetica e thai chi e Marlene Silveira, psicologa e psicoterapeuta.

Si tratta di un insieme integrato di movimenti, suoni, respirazione e immagini che consentono di risvegliare nel corpo un grande quantitativo di energia imparando a coltivarla e orientarla; rendono il corpo flessibile e forte, capace di organizzare movimenti consapevoli e armoniosi con il risultato di espandere i pensieri e le emozioni facendoli degli alleati anziché degli ostacoli alla libera espressione della propria creatività.

Sono pratiche ispirate alle antiche tradizioni orientali, yoga, thai chi, shaolin, e alla moderna bioenergetica, che permettono di imparare a radicarsi nel corpo e di favorire elasticità e fluidità al movimento e al pensiero. Consentono cioè di aprire un dialogo consapevole tra emozioni, pensieri e capacità di esprimerli attraverso il corpo in modo costruttivo, sciogliendo i blocchi e le resistenze psico-fisiche che ci impediscono di godere del nostro corpo, soddisfacendone i bisogni in modo consapevole e rispettoso dei ritmi biologici e neurovegetativi. Nel contempo offrono la possibilità di esprimere creatività e vitalità all’interno di una disciplina di movimenti organizzati che si ispirano alle qualità delle forze della natura che agiscono dentro di noi.

Attraverso il corpo noi occupiamo uno spazio nel mondo, stabiliamo relazioni, concretizziamo progetti, esprimiamo la nostra creatività, orientiamo la nostra energia vitale, diamo un volto manifesto alle nostre emozioni, al nostro pensiero e al nostro spirito. Accade però di frequente che il nostro corpo sia “bloccato” o irrigidito da dolori muscolari o articolari, oppure che non riusciamo ad esprimere come vorremmo le nostre emozioni e i nostri pensieri, che accusiamo stanchezza e rabbia per situazioni che ci preoccupano o pensieri “che non ci danno pace”. Allora ci sentiamo spesso affannati e nervosi, la nostra energia è bloccata o troppo bassa per sorreggerci nelle nostre attività quotidiane, solo perché non riusciamo a farla fluire liberamente e in maniera armoniosa, tutto questo va a discapito del nostro benessere psicofisico.

Le pratiche proposte integrano un insieme di movimenti (mudra), respirazione e suoni (mantra) e visioni o pensieri che via via emergono (yantra) all’interno di strutture di movimenti chiamate appunto Corpo del Sogno. Ogni struttura di questa pratica si dedica al risveglio di una specifica forza della natura in modo da attivarne le qualità dentro di noi.

Se, per esempio, lavoriamo con la forza della terra impareremo la capacità di radicamento nel nostro corpo, della concentrazione su un obiettivo, del restare in contatto con i nostri bisogni e le nostre risorse fisiche e mentali, del nutrimento, del sostegno.

Se lavoriamo con la forza dell’acqua, eseguiremo una serie di movimenti che mirano a risvegliare in noi le qualità di fluidità, capacità di accogliere, lasciare andare, la cedevolezza, la compassione, la trasformazione, la tenacia, la capacità di adattarsi alla diverse circostanze della vita.

La forza dell’aria ci indicherà la via per liberarci dai pregiudizi che spengono gli entusiasmi e ci impediscono di cogliere le opportunità nascoste nei contrattempi, di respirare liberamente affermando la nostra specificità di individui con serena autostima e senza bisogno di prevaricazione o vittimismi.

La forza del fuoco ci insegnerà l’audacia, l’ardore per perseguire i nostri obiettivi, il senso di giustizia e di autostima.

La forza del metallo, della giustizia ci indicherà la via della volontà, della determinazione, la capacità di discernere tra ciò che è bene e ciò che è male per noi, la capacità di tagliare con il passato, il difendere il nostro spazio.

La forza vegetativa della foresta ci aiuterà a risvegliare in noi il pulsare profondo e ritmico della vita biologica e la capacità di riconoscere i nostri bisogni e la nostra creatività.

Ogni pratica agisce sui cinque livelli:

  • fisico – (sensazioni, postura, struttura muscolare, atteggiamenti corporei, gesti, sintomi fisici)

  • energetico – (blocchi energetici, chakras, vitalità di organi e visceri, processi metabolici, vegetativi)

  • emotivo – (sentimenti, emozioni, bisogni, stati d’animo, desideri, aspirazioni, sintomi emotivi)

  • mentale – (pensieri, immagini, fantasie, ricordi)

  • spirituale – (espansione della coscienza, visioni, intuizioni)

estratto dal sito http://www.biotransenergetica.it/

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