L’ANSIA.. tra limite e risorsa?

L’ANSIA.. tra limite e risorsa?

L’ansia è un’emozione universale che non sarebbe, di per sé, inadeguato provare, in quanto rappresenta una componente necessaria della risposta dell’organismo allo stress. L’ansia, o meglio la risposta ansiosa agli eventi, non ha sempre e necessariamente caratteristiche negative.

L’ansia viene considerata patologica solo quando disturba, in misura più o meno notevole, il funzionamento psichico globale determinando una limitazione della capacità di adattamento dell’individuo.

L’ansia patologica spesso è dotata di una propria “autonomia”, manifestandosi senza alcuna correlazione con apparenti cause esterne scatenanti, ha un’intensità tale da provocare un grado di sofferenza non sopportabile e una durata spesso cronica e può limitare il funzionamento nella vita di tutti i giorni.

Esistono sostanzialmente due condizioni in cui l’ansia può essere non naturale:

  • Quando la risposta ansiosa è esagerata e disfunzionale rispetto agli stimoli che l’hanno indotta.

  • Quando lo stato ansioso compare in assenza di uno stimolo scatenante.

Sono disturbi d’ansia:

Nei disturbi d’ansia, la persona esposta alla “sua” situazione stimolo proverebbe un’emozione ritenuta insopportabile, che, talvolta quando diviene Panico, potrebbe far credere o sentire alla persona di impazzire o di morire.

L’ansia può essere: Adattiva (fisiologica): prepara a un pericolo potenziale e può contribuire ad affrontare situazioni difficili, con crescita personale; Disfunzionale (patologica): caratterizzata da una condizione di malessere cosi’ intenso e tale da provocare un grado di sofferenza non sopportabile (sproporzionata rispetto allo stimolo scatenante e il soggetto ne è consapevole); la sua durata persistente può portare a comportamenti di difesa che possono limitare l’esistenza disturbando il funzionamento psichico globale e determinando una limitazione della capacità di adattamento dell’individuo tanto da interferire con le normali attività della vita quotidiana (come per esempio nel Disturbo Ossessivo-Compulsivo); inoltre può presentarsi ed insorgere apparentemente non collegabile a nessun evento o stimolo specifico (es. Disturbo da Attacchi di Panico) o eventi neutri, non pericolosi e non indicativi di reale pericolo (es. Fobie); è cioè dotata di una propria “autonomia”, manifestandosi senza alcuna correlazione con apparenti cause esterne scatenanti raggruppabili in due diverse tipologie:

  • di stato: attivazione di uno stato d’allarme al momento dello stimolo, indipendentemente dalla presenza di una base personologica ansiosa;

  • di tratto: caratteristica permanente di personalità; ogni volta che si presentano stimoli significativi il soggetto utilizza un modello stimolo-risposta improntato all’ansia.

Infine, si può distinguere tra:

  • l’ansia anticipatoria: di breve durata, scatenata da un segnale identificabile, reale o immaginario, associato al pericolo;

  • l’ansia generalizzata: condizione durevole di tensione, sganciata da particolari stimoli; nelle personalità ansiose assume la caratteristica di ansia di tratto;

  • l’attacco di panico: manifestazione di ansia acuta, inaspettata e di rapida risoluzione in cui si manifesta un improvviso senso di pericolo con imponenti sintomi somatici.

EMDR TERAPIA BREVE PER L’ANSIA

L’ EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un trattamento psicoterapeutico scoperto nel 1989 dalla psicologa americana Francine Shapiro. Utilizzato in origine per alleviare lo stress associato ai ricordi traumatici ha avuto negli anni abbondanti ricerche cliniche coinvolgendo psicoterapeuti, ricercatori della salute mentale, neurofisiologi.

Oggi è considerato il trattamento evidence-based per il DPTS (Disturbo da Stress Post Traumatico), validato da ricerche e pubblicazioni più di qualunque altra psicoterapia nel campo del trauma.

E’ approvato, tra gli altri, dall’American Psychological Association (1998-2002), dall’American Psychiatric Association (2004), dall’International Society for Traumatic Stress Studies (2010), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2002 e dal nostro Ministero della salute nel 2003. Gli aspetti vincenti dell’EMDR sono la rapidità di intervento, efficacia e la possibilità di applicazione a persone di qualunque età, compresi i bambini.

Particolarmente indicato nella cura delle conseguenze dei traumi, l’EMDR si è via via trasformato in un approccio sempre più raffinato, complesso e globale, in grado di affrontare gran parte dei disturbi, in particolare i diversi disturbi d’ansia.

Come può aiutare l’EMDR

COME PUO’ AIUTARE L’EMDR

L’approccio EMDR offre l’occasione non solo per rielaborare i traumi del passato, ma anche per potenziare le capacità personali e le risorse individuali, per affrontare le sfide della vita quotidiana con serenità e sicurezza, senza sentirsi in balia dei sintomi dell’ansia. Il lavoro psicoterapeutico prevede la rielaborazione di tutte quelle esperienze angoscianti legate alla storia della persona e che possono essere causa della sintomatologia ansiosa.

L’importanza dello stress, dei lutti, del maltrattamento in ambito famigliare, dell’abuso infantile e di altri eventi di vita negativi o pesanti come fattori di rischio è ormai ampiamente riconosciuta dalla letteratura sull’ansia.

Con l’EMDR si lavora non solo sul ricordo di alcune esperienze che possono aver contribuito all’insorgenza del disturbo d’ansia ma anche sul ricordo delle prime volte in cui si è provata l’ansia e le volte peggiori, in modo da desensibilizzare e neutralizzare queste reazioni. In questo modo si facilita alla persona il fatto di poter affrontare in modo più sereno le situazioni che fino a quel momento erano vissute come ansiogene.

ALLEVIARE I SINTOMI

Alcune attenzioni a sé stessi e tecniche di rilassamento giocano un ruolo importante nell’alleviare i sintomi dell’ansia. Ad esempio:

  • Una dieta appropriata: ridurre (gradualmente) il consumo di caffeina, zucchero e, in generale, migliorare le abitudini alimentari.

  • Consapevolezza corporea: riuscire a cogliere, interpretare e gestire le modifiche fisiologiche dell’organismo.

  • Esercizio fisico: un moderato esercizio può aiutare ad alleviare lo stress. Chi soffre d’ansia dovrebbe notare che le palpitazioni di cuore durante l’esercizio fisico possono scatenare un attacco di panico quindi, probabilmente, è meglio sviluppare gradualmente un esercizio di routine.

  • Sonno appropriato.

  • Tecniche di rilassamento: lo stato di rilassamento può essere raggiunto con l’aiuto di registrazioni di auto-ipnosi, training autogeno, il rilassamento progressivo di Jacobson yoga, meditazione e tecniche di respirazione.

  • Gestione dello stress: questo può comportare cambiamenti nello stile di vita e nella gestione del tempo.

Associazione per l’EMDR in Italia:   Via Umberto I, 65 – 20814 Varedo (MB) – Telefono / Fax | 0362.558879 – Cellulare | 338.3470210 – E-mail | segreteria@emdritalia.it – Sito | www.emdr.it

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